Mighty

There’s a place dark and moist
Inside the inner most of my heart
An empty room with no art
Where my soul has gone lost.
It is there with your shadow
Where we stand in a narrow
Close and tight makes it bright
Deep feeling of love and light
There, a small bit of you is all mine
Yet The most important and fine
And in the silence we’re one

I’ll keep this with me
For as long as I shall be
Gives strength for the fight
To inhale this your might

AB

soul lens

I wish I could erase my love for you forever glaze. it would somehow all of us amaze since I couldn’t even change the pace of my thoughts for you always on a chase. let’s restart and rephrase… what if I could somehow replace the hole you fill in my inner space. sometimes I look around and see you face to face, like that once I had your eyes on mine for a very short glance. how can I stop your entrance in the very soul of mine always in this wretched sufferance. how much more time will I have to be in this trance… what was there in that long embrace… the entire universe and all it’s reference!

kkabl

AB

Margherita

E Margherite passò, non inosservata, ma frondosa. Un po ‘sconnessa, si faceva un albero, non un fiore. Ironico: non c’erano pochi che volevano da Margarida, il fiore. Ma lei era un albero e non la avrebbero facilmente ridotta. Le sue radici erano troppo profonde, radicate nelle sue certezze, i suoi errori e vizi. E chi lo deve criticare?
Uno dei suoi primi giorni in casa era arrivata a tarda notte portata da una macchina della polizia. Strana situazione. Nonostante le speculazioni, nulla hanno potuto dire sui motivo. I poliziotti che affollavano il veicolo, senza eccezione, le riverivano come se dall’albero volessero raccogliere i frutti. Nessuno ha mai saputo cosa fosse successa, l’auto non era del posto ni la polizia delle vicinanze.
Non era mai stata vista in pantaloni, sempre gonne. In inverno indossava spesse calze sotto. In estate sembrava non indossare nulla. Caminnava a passi sicuri. La gente era costante divise, ora lo credevano di essere autodifesa, ora avrebbero creduto di essere eccessiva auto-stima. Oscillavano al gusto delle suoi fragile umori personali. Ma lei appena faceva suoi passi. In ogni caso, hanno capito qualcosa: se qualcosa di importante le sembrava mancare, non c’era dubbio che qualcosa di sconcertante in lei fosse eccessiva.
Non era stata data alle normali conversazioni, ma non le ha mai criticate, almeno non in pubblico. Era in fretta. Un enigma, e gli enigmi non potevano essere visti con occhi gentili. Cosa buona fosse lei, sicuramente se avrebbe condivisa con gli altri, se avrebbe stata aperta a tutti, uguale a tutti, come tutti volevano. Tutto era sempre chiaro, era quello che apprezzavano. Avrebbe dovuto mostrare più interesse per quelle persone e i loro fini, acconsentito ai loro mezzi. Avrebbe dovuto mostrare maggiore interesse per i suoi interessi e riverito le sue filosofie.
I suoi programmi non erano convenzionali, generavano sfiducia e profondo disagio. La sua testa la teneva intollerabilmente eretta. Sembrava portare qualcosa di peso d’oro sulla corazza, qualcosa che l’aveva fatta non perdersi mai da se o deviare a una sciocchezza. Non che qualcuno potesse identificarli le sciocchezze, ma la sua notevole dissonanza sembrava fluire attraverso le sue narici, vicino all’espirazione necessaria al sollievo dei polmoni pieni, se no dell’aria, delle impurità. E questo lo hanno identificato. Potrebbe, forse, essere che portava il peso di una sfortuna o semplicemente di convinzioni pazientemente riflessi. E loro, se non hanno identificato sciocchezze, né meditazioni, sicuramente hanno identificato le purghe che la sua insoddisfazione ha lasciato nell’aria, soffocante.
Un pomeriggio, alcune signore l’hanno messa alle strette contro un muro, hanno cercato di farle piacere nella sua causa. Più Margarida veniva premuta contro il muro, maggiore era la sua insopportabile delicatezza. Non volendo essere scortese e incapace di sorridere, disse: si sta facendo tardi. Che negligenza! In un’altro pomeriggio hanno venuti gli uomini. Tra commenti fortuiti e apprezzamenti sul mondo femminile, che non le importavano affatto, cercarono di esaminare più da vicino le sue forme femminili. Si stava facendo tardi. Che negligenza! Non è noto per il loro comportamento, ma la verità è che ha causato sensazioni estreme, sia negli uomini che nelle donne. La sua presenza sembrava pesare tonnellate sulle anime di ognuno di loro senza identificare la ragione. Ogni volta che era il soggetto, si parlava delle risate di piani e stratagemmi su come sbarazzarsi di lei. La fissazione nella sua figura era così grande che sembrava volerla ingoiare, possederla, succhiarla, assimilarla il più possibile, ciascuno nel suo essere.
È successo un pomeriggio d’estate. Era stata nel quartiere per diversi mesi, quando le pompe funebri le andarono a prendere un corpo. Nessuno sapeva mai chi sarebbe stato il morto, o chi aveva chiamato la casa del funerale. Non hanno chiesto, non hanno detto nulla. Non sapevano chi ha risposto alla porta. Non sapevano se si fosse ammalata o quali fossero le sue ragioni per vivere. Nessuno sapeva nemmeno se Margherita morisse o vivesse assassina e fuggiasca. Il peggio è stato pensato. Il soggetto è stato evitato.
La cosa più importante era che in pocchi giorni arrivavano i nuovi residenti e hanno superato ogni aspettativa. Una giovane famiglia. Un paio di figli paffuti, apparentemente ben educati, che cadono immediatamente nel gusto generale. Espansivi in gioia, gli piaceva andare a caccia di piccoli animali con bio e pellet. Pura furbizia infantile, niente da dimostrare che fossero stati concepiti nel mezzo di un ritmo sfrenato. Il marito, un esperto contabile, lavorava per una importante ditta legale, coloro che mantenevano le grandi corporazioni libere da pesanti sanzioni e punizioni sul mercurio o sull’amianto. La moglie, una giovane donna che, non trasudando nulla di proibito o di proprio sua, non mostrava alcuna incertezza, nulla di negativo o di dubbio, molto meno eccessivo: si teneva nei limiti del guscio del suo essere. Aveva orari fissi e chiari. Faceva parte di un’organizzazione benefica per le vittime di qualcosa, forse l’amianto o il mercurio. Non che avrebbe affrontato gli sfortunati così da vicino, ma piuttosto li avrebbe aiutati. Questo è quello che hanno detto.
Erano bravi. Amavano il matrimonio e la stagnazione di essere in un porto sicuro. Credevano in alcune virtù e proverbi, ma solo sentito, e loro le hanno dette. Le incrollabili basi di sopravvivenza erano state ben fondate, sopravvissute. Lì non avrebbero avuto bisogno di molto altro. Frequentavano le case e accettavano le loro filosofie. Hanno parlato delle notizie non appena gli interessi li hanno in comune. Nessuna purga. Non si può dimenticare che li hanno prestati all’asciutto, all’umidità e tutto ciò che è servito. E la vita andò più leggera. E la terra potrebbe essere di nuovo piatta.

Má hora

Quero essa vida de dentro pra fora
fosse ou não fosse chegada a hora
quero que seja pra sempre agora
ainda que embora não saiba dizer
Disse o que pude dada a demora
de tudo o que passa e do por fazer
Queria que toda alegria do mundo
trouxesse pra junto fosse onde
fosse pra acontecer
Que seja dito o que não pude dizer
Que seja feito o que não pude fazer
porque no momento errado aflora
o que certamente era pra ser
Desisto por hora o que outrora
ninguém e nem nada há de deter

AB

kardia

καρδιά μου, a portrait of a heart with a seccionated left lung

Olhos nos olhos não vejo
sinto é na vista cansada
o gosto de longe do beijo
na alma em parte amarrada
atada pra fora do peito

Olhos nos olhos não vejo
sinto é no peso do dia
o gosto ausente do beijo
na alma em parte já fria
pendida pra fora do peito

AB

[Knot

Eye to eye peep we won’t cast
In my eyestrain I savour
your faraway kiss flavour
in this yet partly fasten soul
hanging outside the breast

Eye to eye peep we won’t cast
In the day burden I savour
your absent kiss flavour
in this yet partly cold soul
pending outside the chest]

Detento

Voltar atrás
fazer voltar o tempo
tento e detento
sinto o peito
bate lento
estreito
volta tempo
traz o peito
volta ao leito
ao relento
volta atrás
traz de volta
para tudo
nessa volta
bate lento
estreito
e para!
não me deixe ir embora…

AB

[To go back
to turn back time
I try and as a prisoner
is my heart
beating slow
narrow
go back time!
bring the chest
back to bed
the dew
please go back!
bring it again
freezing all there
beating slow
narrow
and stop!
do not let me go…

Renovação

Vida segue sua lida
bom que vá desmedida
o partido em ferida
recupera em nova vinda
quem haveria de saber
o sabor da tortura finda
presença que revigora
fundo dentro e tudo fora
quem haveria de saber, querido
aventura que explora
fundo dentro e tudo fora
que o peito aguente hora a hora
já que cresce como flora
coração que expande em mola
retorne jamais de agora
ao tamanho necrosado pela
dor que encolhe tudo embora

AB

IMG_20160513_214015

 

 

 

 

 

 

 

recovery 2, oil on canvas. 2016

 

Autoengano

Caro espectador
dos lamentos inflamados
infortúnios embalados
pelos tormentos dessa dor
te acomodas aí sentado
náufrago em tristezas
lendo vísceras vertidas
de um coração sofredor
me espanta a indiferença
estampada em tua presença
algumas vezes acometida
nessa mente sem clemência
quanto tempo será preciso
para ver-te em teu juízo
de igual pobre desertor
de teus dias de alegria
junto a mim em harmonia
sob bençãos de amor

AB

Mist

Awful thinking what I’ve done wrong
I look behind
blinding mist
blocks the sight in your search
the reason goes back and forth as by law
with a sensation of no comfort at all
total chaos between crooked reason walls
I see parts of the far gone
chosen by the most unconscious
portion of my brain in your search
I look behind
blinding mist
just paths of life in lines
straight crooked always brusque
finding never the solution
to understand where’s the confusion
I trawl all the mind entire
hope is always present
to find the gone wrong seed
of your plant dry and absent
the vacuum of thoughts follows
like wind in search of the element
in between tons of toxic waste
from feelings and ressentment
each flow of ideas melts away
there’s no straight line
as crooked it always ends
unable impossible to find
a consistent reason why
that would surround itself quilty
for this life course so blind

AB

IMG_20160106_223828

andromache. digital over oil on canvas. 2016

Original em Português:

https://alessandrabarbierato.wordpress.com/2016/01/07/nevoa/

Prayer

I feel the shard in the chest
a shattered heart quite undone
reveals a wound at its best
stuck thorns cross the elected organ
may the hours pass and days
may the time redo the joy
that moves and sows the soul in raise
in the depths of this agony hole
may life maybe as a dice be trown
bringing back whoever is there
to stay and carrying along whoever has
to go and may the mind let alone
the organ heart in its place
pulsating for life and blood
rather than extinguishing its flow

AB

nolightdurexx

no light, digital art over photo. 2016

Original em Português:

https://alessandrabarbierato.wordpress.com/2015/12/06/prece/

East

I want the siege of your sea
to close upon me and this blue
to flood my life with yours
remake myself fully in joy
I want the siege of your air
to close upon me and all that blue
to touch my soul’ skin so fair
with this fresh coolness so true
I want the siege of your fire
to burn upon me and your blue
to flame the gray paint entire
from these sightless eyes of fool
that could not see any higher
blind completely before you

 

AB

Onda_small

onda, oil on canvas. 2007

Original em Português:

https://alessandrabarbierato.wordpress.com/2015/02/05/leste/

Dark

I sat and the darkness surrounded me. gradually, it came taking over my feet, crawling up my legs. the pitch was so intense that it was sprawling itself in absence. shortly there was no foot, and through my leg it passed depriving it of life. two they were so the pitch ran then twice. the hands so weak didn’t even rouse reluctance: they let it pass. so through the arms it began to spread itself steadily. soon there were no more limbs. up through the eyes it came, depriving them of sight. it came freezing then the brain already almost clueless. but what to do without the thought? well I know: there still remains the heart. it was then that suddenly I got why the dark had found me there, not without a reason fair: it knew I was easy prey because you left my chest hollow and completly out of pace.

IMG_20150606_020823

self-portrait in the dark over stories. photography over drawing on paper. 2015

 

original em Português:

https://alessandrabarbierato.wordpress.com/2015/06/06/escuro/

Névoa

Péssimo pensar onde errei
olho pra trás névoa que ofusca
impede a visão que te busca
a razão leva e traz como lei
sensação tão sem conforto
do caos total tudo torto
vejo partes do já ido
escolhidas pela porção
mais inconsciente da minha
própria percepção que te busca
trás névoa que ofusca
caminhos de vida em linha
reta torta sempre brusca
encontram nunca a solução
pra entender onde do erro
vasculho toda a mente
esperança sempre presente
de encontrar semente choca
de tua planta seca e ausente
o vácuo do pensamento segue
vento em busca do elemento
em meio a tanto resíduo
tóxico de tanto sentimento
cada fluxo de ideia não se
perfaz não há linha reta
torta sempre se termina
incapaz impossível encontrar
um motivo consistente que
se renda culpado pelo rumo
dessa vida.

  AB

IMG_20160106_223828

andromache. digital over oil on canvas. 2016

A Ausência e a Dúvida – um conto sobre o amor que nunca foi e seus frutos (uma análise da auto obsessão e do monoideísmo)

(English)

E naquele momento ela ficou paralisada. Algo lhe percorrera o corpo, fosse veneno ou alguma toxina que lhe era própria, verdade é que a deixou num estado tal que suas faculdades já não mais funcionavam. A sombra da então gigante Dúvida era incontestavelmente o que a obsidiava, no entanto, Ausência aproveitava-se de seu estado debilitado para desferir-lhe o golpe fatal. Não vê-lo novamente estava muito além do remanescente de suas forças já débeis.

Elas, a Dúvida e a Ausência, há muito haviam crescido e de amigas-irmãs se revelaram cruéis madrastas. De início, na medida do impossível, aprendera a conviver com elas. Logo que nasceram, colocou-as na edícula de sua alma, alimentando-as a cada dia. Acreditava que depois de ter permitido que elas nascessem, deveria deixá-las viver, coexistindo e cocriando no mesmo tempo-espaço de seu eu. Imprudência pura. Não atentara para o fato de que ambas foram geradas a partir de pedacinhos cissíparos de suas próprias entranhas, assim, o dia chegaria em que não mais se contentariam com tal subjugo.

Pedacinhos cissíparos… Sim, também nós nos reproduzimos de maneira assexuada. Tal cissiparidade, invisível, ocorre da seguinte maneira: começa no âmago onde a força vital impulsionada por sensações e pensamentos adversos se rompe, e aquilo que alguns gostam de chamar de alma, dilacerada, divide-se em idênticos pedacinhos de si. Daí, tal como funcionários públicos dum governo inadimplente, o coração consente e o cérebro reitera. Atente-se, pois, que o comum nesse caso é que o indivíduo original, a alma, talvez não volte a se regenerar por completo, como na maioria das espécies de platelmintos, cnidários, etc. O que se segue é a gestação intracerebral: a partir do pedacinho mais resistente, um pequeno balão-ovo vai se formando para que, uma vez quebrada a casca, o filhote-aflição seja liberado, verticalmente. Rumo aos céus deve seguir. Muitas vezes, no entanto, o pior acontece. Um mórbido orgulho parental ou até um equivocado senso de responsabilidade não permite que se vá. Logo, a edícula e a manutenção do rebento. Adverte-se também que tal cria dificilmente pode ser vista pelos olhos que a terra há de comer ou o fogo consumir. Entretanto, alguns sinais latentes podem ser observados, ainda que com dificuldade até mesmo para o próprio genitor.

E elas cresciam, a Dúvida e a Ausência. Matá-las seria abrir mão do que já não tinha. Deixá-las ir, simplesmente impossível, principalmente agora que crescidas estavam maiores que a alma mãe. Sempre pensava duas vezes e desistia. Mas ali, bem ali, elas se mostraram soberanas. Venceram-na. Deixaram somente o que dela era o mais denso. Oco. Verdade seja dita, ela já havia podido sentir que esse momento chegaria e já havia, em êxtase e à distância, quase tateado com as mãos firmes de seus pensamentos torpes a sensação que agora a impossibilitava até de respirar.

Na ocasião do vislumbre agarrara-se à sua dileta, também cria d’alma, Esperança. Acreditava que num momento como esse, tal ninfa piedosa, atiraria em seu oceano lamacento algum tipo de bote salva-almas: enganou-se. Via-se só. Provava agora a verdade do dito popular. Sim, a Esperança seria a última a morrer. Não sabia por quanto tempo poderia aguentar a substância letal que lhe percorria as veias. Substância que ela mesma havia produzido e liberado por imprudência. Talvez.

Substância. Impossível deixar de examinar qual seria seu nome. Haveria de ser algo concreto o que agora transitava livremente por suas veias e adentrava seu sistema nervoso. E ela em sua inconsciência consentira que a dominasse por completo. Uma bile ou algo parecido. Quanto à inconsciência é impossível afirmar. Afinal, em estado germinal, não é incomum haver na alma fissípara somente uma impossibilidade frágil e frívola.

A verdade é que ele surgira à desavisada de maneira inadvertida e nada nunca pareceu tão certo. Assim como surgira, agora a deixava com algumas Pistas torturantes do sim e com sua Ausência e a Realidade infalível do não. Foi o suficiente para que elas, suas reais inimigas, a finalizassem. Se o fizeram sozinhas, não se sabe. Fora Esperança e seu irremissível descaso, talvez tenham contado com a ajuda da Realidade e das gêmeas Pistas, também suas crias mantidas em algum porão nos recônditos de seu ser pouco desbravado.

Alessandra Barbierato

IMG_20151207_150257

suspension: walking the tightrope suspended by thoughts. acrylic on cardboard. 2015

Uno

Te caço em todo canto
te caço sob pranto
debaixo de tanto manto
mas pra ser sincera
mesmo com tanta espera
a imagem da tua luz
mesmo sob esse capuz
vai além de toda cruz
nem carece tanta prece
ou faz falta muita história
pra falar dessa tua glória
todo tempo na memória
aquecendo minha vida
o tempo todo vida afora

AB

Sempiternal

I love you the shade, the ache
the absent smell in the crowd
from the silence I hear your hollow shout
resounding in your pounding heart

We are one when I hear you
I almost wear a morning dress
for being not sure if there I am or
if I’m just a fruit of your distress

AB

DSC_0229

two, acrylic on card. 08.12.2015

Absence & Doubt

And so, at that very moment she got paralyzed. Something had just gone through her body, would that be some sort of poison or any toxin of her own, the truth is that it left her in such condition that her faculties would no longer function. The shadow of what was by then the huge Doubt incontestably besieged her, nevertheless Absence took advantage of her rundown state to strike the final blow upon her: not seeing him again was far beyond the remaining of her strength.

Both of them, Absence and Doubt, had been full grown for a long time now and from those figures that at the beginning seemed to be some kind of baby-sisters, they turned out to be more like wretched stepmothers.

As soon as both were born, she placed them in the basement of her soul, feeding them every day. She believed that after being responsible for bringing them to life, she should allow them to live, co-creating and co-existing with her in the very same time-space of her own being. Imprudence, out of pure and simple imprudence. By then, she didn’t realize the fact that both had been begotten by small fissioned pieces of her own soul, so the day would come when they would no longer be subjugated.

Fissioned small pieces… Yes, we human also reproduce ourselves by asexual fissiparous reproduction. This sort of fission or division, invisible, happens as follows: it begins in the human core where the vital force impelled by some adverse thoughts, feelings and sensations just break apart and what some might like to call soul, lacerated, divide itself into identical tiny little pieces. To all that, exactly like two noncompliant public employees, the human heart consents and the human brain reiterates. Note, anyhow, that in this case, usually the original individual, meaning the soul, may not regenerate completely as most of asexual reproducers such as flatworms and cnidarians. Thereafter, it follows the interbrain gestation: from the most resistant tiny little piece of the dilacerated soul, an egg-balloon shaped cell is formed and once its eggshell is broken, a puppy-affliction is liberated. Vertically, toward the skies it must ascend. However, the worst often happens. A morbid parental pride or even a mistaken sense of responsibility does not let it go. Next: the basement and the maintenance of the scion. One must also take into consideration that the human perishable eyes hardly can see such breed. Yet, some latent signals can be observed despite the difficulties even for its genitor.

And so they were both growing up, Absence and Doubt. To let them go by now would be like depriving herself from something she had not even ever had. To kill them would be simply impossible, especially now that almost adults they were already bigger than their mom soul. So, she would always give it a second thought and just give it up. And there, right there, they showed themselves sovereigns. They defeated her leaving only what was her most dense matter. Hollow. May the truth be told, she had already been able to sense that this moment would come and in ecstasy and at a distance groped with the vile hands of her thoughts for the sensation that right now was almost hindering her from breathing.

On the occasion of that very glimpse, she grabbed at her beloved, also breed of her soul, Hope. She believed that at such a moment, as a merciful nymph, Hope would throw out a lifeboat into her muddy ocean. What a shameful mistake! She saw herself alone. By now, she was about to taste the truth behind the proverb: yes, Hope would be the last to die for she didn’t know how long she would bear this lethal substance running through her veins. Substance produced and discharged into her blood by herself. Maybe. Maybe not.

Substance. It is impossible to ignore the attempt to examine which would be its name. It should probably be something concrete that was now floating freely through her veins and entering her central nervous system. She, in her unconsciousness, allowed it to dominate her completely. It was a bile or something similar. Regarding her unconsciousness, it is impossible to make any statement; after all, during a germinal stage, it is not uncommon to exist in the divisible weak soul only a fragile and frivolous impossibility of being…

The truth is, he showed up unexpectedly to the unaware girl and nothing ever seemed so right. And so, as magically as he had appeared in her life he has now disappeared without leaving any clue, just a torturing doubt of the possible “he-loves-me” and the infallible reality of his absence and its “he-loves-me-not”. It was all it took for them, her real enemies to finish her.

If they did it just the two of them, nobody will ever know. Besides Hope and her irremissible negligence, they may have counted with Reality and the Clues sisters, all breeds of her own soul, kept in the innermost basements of her poorly explored being.

 

 

Alessandra Barbierato

IMG_20151207_150257

suspension: walking the tightrope supended by thoughts. acrylic on cardboard. 2015

Original em Português:

https://alessandrabarbierato.wordpress.com/2013/12/06/a-duvida-e-a-ausencia/

Prece

Sinto o caco no peito
o coração estilhaçado e desfeito
revela o dano perfeito
espinhos cravados no órgão eleito
que passem as horas e os dias
e o tempo refaça a alegria
que move e semeia o ser
no lugar dessa funda agonia
que a vida possa seguir
e que traga de volta quem há
de ficar e leve consigo quem há
de partir e que a mente demente
deixe o valente coração no lugar
pulsando pela vida e o sangue
ao invés de tentar fazê-lo ruir

AB

IMG_20151206_110620b

Succumbence

The cool pale complexion can no longer bear
these flying hours that find no way through despair
for the being that at it’s most chaste limit
feels the mind oozing from seed to budding plant
through her infertile womb of love deprived sand
like persistent seedling grows in these mud
soaked in tenderness and omnipresent love
and the permanent cry streams in a flow
the more you reveal yourself the higher I go
the wanting grows and from seedling savage beast
condemned to run till rupestrian exasperation
aloof and indomitable snatching the vastness of this
succumbed to the heart poor mind in devastation

AB

sucumbencia

IMG_20141221_231853

sucumbência, acrylic and ink on paper over wood. 2014

Original em Português:

https://alessandrabarbierato.wordpress.com/2014/12/22/sucumbencia-acrylic-and-ink-on-paper-2014/

Wholeness

I miss you everyday and hour
through the path I go without
your light or a single flower
although my broken highest desire
there is not a trace of sadness
for I know you’re there somewhere
with your smile and tenderness
and there is a spot where my soul
can reach yours in your wholeness

AB

IMG_20151122_212719

wholeness, acrylic on paper. 22.11.2015

Trincheiras

Mover-se ao vento e como
maior arma o pensamento
do estreito do ser que
refugia fundo no alento
espremido nas trincheiras
do próprio tormento
há de mover-se ao vento
dessa vida que acontece
no concreto do por dentro
onde o castelo que constrói
não é de areia é de cimento

AB

Cimo3_small

cimo 3, oil on canvas

Orvalho

Houve um tempo havia o orvalho
e ele se fazia sentir por inteiro
mas a vida acontece e seu enredo
alastrado feito raiz de carvalho
desdobra o sentido sentido primeiro
e com o tempo o orvalho passageiro
já não se faz sentir tão certeiro
sobra apenas sombra em nevoeiro
atolada em tormenta de engano ledo
torta se torna foco a arquitetura
deslumbrante de mente em tortura
que tudo o que vê não sente pura e
simplesmente mas passa por neblina
escura e dura de coração com atadura
que já não se apercebe logo à frente
nem um palmo sequer sem que a mente
regente viciada em criação demente
divague em verdade oca de amargura

AB

Labaredas

Seremos punidos um dia
por toda essa vida perdida
seremos queimados um dia
por toda essa letargia
de quem se crê no carrinho
de quem encontrou o caminho
de quem nega o presente
queimando no fruto a semente
daquilo mais puro que sente
Não há de ser o inimigo
a queimar-nos fundo no ouvido
labaredas no labirinto
mas a bile do próprio fígado
amargo por gritos e aflito
da inconsciência com o dia já ido
de amor em branco
de coração partido
Já somos punidos agora
por deixar a vida ir embora
presos por algum alheio conceito
deixamos do amor passar o perfeito
que nos nasce aflora direto
do peito e não da ideia qualquer
de um qualquer outro sujeito
Que a vida se faça no instante
do nosso coração pulsante
antes que não haja mais a luz
que conduz com seu lume berrante
a alma que se insiste e demora errante

AB

Ferrugem

À flor da pele transborda
exalo-o agora e toda hora
pelos nervos meus aflora

muitas coisas se passaram
outras tantas se demoram
algo é certo nesta história
se emaranha na memória
que me corre veia afora

não esqueço um só instante
não demore com o restante
pois sequelas já me surgem
como ao ferro a ferrugem
que se forma ao relento
do meu ser em desalento

AB

Âmbar

Queria ver-te agora dormindo o sono
dos justos que te cabe e assegurar-me se
sonhas comigo como contigo passo
a noite varada virada em abrigo seguro
mundo encantado onde existo a embalar-te
os passos pesados das horas vividas
dos olhos cansados da vida tolhida
cianos do norte gelado e longínquo
ainda assim o calor lhes escapa impulsivo
desejo inflamado do azul ao carmim
aturde e transborda seu âmbar em mim
ver-te em sonho ilumina toda uma vida
com o sol boreal de tua aurora aquecida
reluzindo sobre a alma em sombra jazida

AB

Alvorada

O dia surpreende ao nascer diferente
e o que ontem parecia imprescindível
a alvorada mostra distante o suficiente
ressurge aí estrela de brilho infalível
iluminando o escuro do indiferente
desmanchando sofrimento insuportável
transformando dor em amor afluente
não venha agora se impor novamente
algemando-me a mente em ti desvalida
deixe-me assim por minha conta enfim
abra mão do jogo e da força medida
siga teu rumo sem prumo até o fim
e na vida encontre o caminho sem mim

AB

Sorriso

O coração parece parar ao menor
pulso insano insensato que teu nome faz
calar no silêncio do pensamento que
te trás como avalanche que me inunda
feito fluxo por tal impulso desmedido
da lembrança do mais belo sol sorriso
imagino a vida em torpor de paraíso

onde o astro-rei se levanta enciumado
fumegando em labaredas sem juízo
para ver de onde vem tal alma reluzente
que inebria e se faz presente pelo brilho
desse riso entorpecente capaz de ofuscar
sem pudor a mais intensa chama de calor

AB

Angel

Sweet angel of peace
from far away you are
and far away you’ve been
the space doesn’t seem
to change a thing it only
makes the truth increase
the time doesn’t seem
to bother either since
I know the more it goes
stronger grows the seed
that floods our hearts
within from the very deep
Sweet angel of light
far but always by my side
everywhere I go I just
strongly feel you deep inside
no matter how I try
to talk you out of my mind
for ages I’ve tried to hide
this finest shade of light
that just despite overflows
so bright to the outside

AB

Escuro

sentei, e o escuro me rodeou. aos pouco foi tomando meus pés, subindo pelas minhas pernas. o breu era tanto que se alastrava em ausência. logo já não havia pé, e pela perna vinha destituindo-a da vida. duas eram e por duas vezes o breu correu. as mãos tão frágeis nem suscitaram relutar: deixaram-no passar. pelos braços subia sem parar. e não havia mais membros. pelos olhos veio então, destituindo-os da visão. congelava o cérebro já quase sem noção. mas o que fazer sem o pensamento? Já sei: me restará o coração. foi então que entendi porque o escuro me achara ali, não sem razão: ele sabia que era presa fácil pois me deixaste o peito oco e sem ação. IMG_20150606_020823

autorretrato no escuro sobre história, fotografia sobre grafite sobre papel, 2015

Má hora

Quero essa vida de dentro pra fora
fosse ou não fosse chegada a hora
quero que seja pra sempre agora
ainda que embora não saiba dizer
Disse o que pude dada a demora
de tudo o que passa e do por fazer
Queria que toda alegria do mundo
trouxesse pra junto fosse onde
fosse pra acontecer
Que seja dito o que não pude dizer
Que seja feito o que não pude fazer
porque no momento errado aflora
o que certamente era pra ser
Desisto por hora o que outrora
ninguém e nem nada há de deter

AB

figura1_small

figura, oil on canvas. 2004

Fantasia

tentei despistar, tentei desfazer
tentei encontrar outra história
e viver
mas a vida tropeça na mente
que se arrasta de costas pra frente
sem poder perceber o abismo
que se abre por dentro da gente
e a ilusão que se forma dia-a-dia
agarramos com grande alegria
sem prever a fumaça que esfria
entre os dedos vazios de agonia

AB

IMG_20150602_021042

Oco

Amigo que foi incansável
tateava a dor no fundo sentido
expõe a razão de tanto zunido
sempre presente ao menos no ido
nesse peito de vida aparente
que pulsa entre altos e baixo
seco por dentro por vezes partido

AB

esfera&flor_small

esfera e flor, oil on canvas. 2006

Desaperto

Quero o fim dessa noite em aberto
que te tira e te leva de perto
quero o fim desse peito encoberto
do abraço o aperto mais certo
Vou voltar para ver se acerto
o predito futuro entreaberto
que boceja já quase desperto

AB

la_Seine83x102cm_small

la Seine, oil on canvas. 2005

Alcateia

Pois não vejo justiça na teia
que se arma inteiriça e ateia
presa que imóvel torna-se ceia
mas vale saltar-lhe na veia
ser de vida quebrada já meia
de quem a paz atormenta a alheia
liberta-se da mente cadeia
agitada que a todos odeia
e mesmo débil de dor anseia
calar aquele que a luz permeia

AB

figura2_291x73cm_small

“figura”, oil on canvas. 2005

Ontem

Que ontem fosse pra sempre
mal não faria afinal a ausência
incerta que sobra grita aflita
seu nome que ecoa na fonte
da alma pulsante que ele agita
que incerta vagueia sem meta
aturdida mirando ao longe
figura cada vez mais querida

tateia vendada o caminho com
olhos voltados pra dentro do
peito lotado vertendo carinho
querendo que ontem não fosse
só dia virasse um longo passeio

AB

IMG_20150325_134252

detalhe de “jardim das alegrias”, acrylic on canvas. 2014

Dimensão

Nunca nada foi tão sublime
os olhos da carne distante
voltados ao cerne no instante
em que vê sua parte alheia
em outra carne a qual permeia
não há tato troca nem gosto
da carne não há combustão
do prazer da presença nada
quase senão instantes apenas
inflados de vida e o torpor do
amor mais intenso que existe
e a certeza selada por olhos do
toque invisível entre almas
habitantes do escuro da vida
onde de nada se necessita
habitantes de terra sem chão
onde não há moeda de troca
terra firme fecunda longínqua
reino prá lá da outra dimensão

AB

mar

“mar”, acrylic and marble dust on canvas. 2006.

Leste

Quero que o cerco do seu mar
feche sobre mim e esse azul
inunde-me a vida com a sua e
refaça-me em plena alegria
Quero que o cerco do seu ar
feche sobre mim tanto azul
e toque-me a pele da alma
com o frescor que tudo resfria
Quero que o cerco do seu fogo
arda sobre mim com seu azul e
tinja a tinta cinza da vida
de olhos de quem antes não via

AB

IMG_20150206_095104

“east road”, acrylic on canvas, 57×45. 2013

Beco

Que o silêncio ensurdeça quem
o coração calou com peso de
sua vida sem norte ao precipício
que a boca se apodreça pela seca
que causou onde a vida se fazia
intensa e por muito pouco rejeitou
que a medida dessa consciência
baste e que siga o beco que pegou.

AB

IMG_20150122_213649

 “cimo”, oil on canvas. 2006 Alessandra Barbierato

Espelho

Objeto que assombra e também
atormenta o silêncio da mente
que espera o momento clemente
de fundir se pensando aquém
e assim nesse sono profundo
se mantém sem saber que o assombro
em verdade ele não tem senão
somente reflexo do que além
enxerga no outro o que já tem.

AB

Les Multiples Demeures – small works, “sucumbência”, acrylic & ink on paper. 2014

sucumbencia

“sucumbência”, acrylic & ink on paper over wood. 2014.

A tez pálida e fria já não pode suportar
que as horas voem sem que rumo possa dar
ao ser que em seu limite mais estreme sente
a mente esvaindo-se semente em planta broto
de seu ventre infértil de amor carente
como muda cresce insistente meio ao lodo
encharcado de ternura e amor onipresente
e o choro permanente segue em torrente
quanto mais te mostras mais me embriagas
a falta cresce e de muda animal silvestre
condenado a correr à exasperação rupestre
arisco e indomável arrebatando a vastidão
da mente devastada sucumbida ao coração.

AB

Sinto seus olhos sobre meus passos
pegadas deixo no coração
aos pedaços e tento juntar
partes do meu que há pouco eram cacos
sinto sua vida sobre a minha
estampada em ferida aberta
sem solução remendo nem nó
mas com a certeza de que somos
ungidos num só embora a dor
de tentar desfazer-nos em pó

AB

couple2

Presente

Reconta-se a história
o passado me sopra ao ouvido
e o que um dia foi apenas zunido
começa a ranger insistente
revi-o um dia, revejo na mente
e o ruido aumenta a passos largos
revi novamente, reverei inconsequente
e o que um dia foi apenas zunido
começa a gritar estridente 
passei os dias de trás pra frente
passado por demais inesperado
se torna princípio presente

AB